Se Desiderare è fare la rivoluzione: J. Lacan riletto da M. Recalcati

…..il desiderio è desiderio dell’altro, e quindi – implicitamente – anche riconoscimento nell’altro di una parte di noi che  non ci appartiene – e si crede possa completarci.
«Il desiderio come desiderio dell’Altro mostra che il desiderio umano ha una struttura relazionale. «Non esiste desiderio senza l’Altro, perché il desiderio non può bastare a se stesso» e ancora il desiderio «è il dono della mancanza dell’Altro, è il dono di quello che l’Altro non ha, è il dono della mancanza che la tua presenza e la tua assenza sanno aprire in me»,
Ma cosa succede se questo altrove, questa alterità vengono meno? La vita appassisce, si mortifica, s’inchioda sterilmente al puro esistente. Ed è quanto accade oggi in cui il soggetto dal capitalismo al declino è «ridotto a pura macchina pulsionale, a un consumatore iperadattato di gadget, abrogando la dimensione creativa e indomabile del desiderio». E allora tornare a desiderare l’altro come completezza di sé, tornare a desiderare l’altrove può essere una rivolta nei confronti del nostro orizzonte presente, può rendere reale l’altrove, provocare una rottura, ….
Insomma desiderare è un po’ fare la rivoluzione.

https://paneacquaculture.net/2013/10/05/se-desiderare-e-fare-la-rivoluzione-j-lacan-riletto-da-m-recalcati,

28.01.2020

 

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